Seguici su:

AMA Funerali Roma: è morto il giudice Ferdinando Imposimato

 Ferdinando Imposimato
Il giudice Ferdinando Imposimato è morto all’età di 81 anni dopo una vita trascorsa al servizio delle Istituzioni della Repubblica. Fu uno dei più importanti giudici istruttori del nostro dopoguerra occupandosi di terrorismo, mafie e criminalità organizzata.
Negli anni caldi e drammatici del terrorismo, Ferdinando Imposimato istruì tra i più importanti processi: gli omicidi del Presidente della DC Aldo Moro e del vice-presidente del CSM Vittorio Bachelet, l’attentato a Papa Giovanni Paolo II e la strage di Piazza Nicosia dove aveva sede la DC romana. Le sue istruttorie lo portarono ad indagare sui legami del terrorismo italiano con servizi segreti esteri, in particolare con quelli dell’est Europa (la pista bulgara ed il KGB sovietico). Notevole fu anche il suo contributo contro le mafie e la criminalità in genere. Ricordiamo gli importanti casi del finanziere di Cosa Nostra Michele Sindona e della Banda della Magliana di cui si occupò. Ferdinando Imposimato pagò un prezzo altissimo per il suo impegno contro le mafie con l’attentato di cui fu vittima il fratello Franco ad opera della Camorra.
La sua attività investigativa lo portò a maturare l’idea che tutti i delitti politici nel nostro Paese avevano avuto una comune matrice da ricercarsi nel ruolo dei servizi segreti stranieri e di alcuni “poteri forti”, le cosiddette “verità alternative”.
Ferdinando Imposimato fu anche un importante parlamentare, candidandosi nel 1987 come indipendente nelle file del PCI ed aderendo successivamente al Partito Democratico della Sinistra, per poi divenire il responsabile alla giustizia dei Socialisti Democratici Italiani. Fu anche collaboratore e consulente in Italia ed all’estero di Don Pierino Gelmini, direttore di numerose comunità terapeutiche per il recupero dei tossicodipendenti, e scrittore di pubblicazioni in cui ripercorse importanti casi giudiziari che lo avevano visto protagonista.
Dopo la sua esperienza parlamentare rientrò in Magistratura come giudice della Suprema Corte di Cassazione e fu per due volte il candidato alla Presidenza della Repubblica del Movimento 5 Stelle (2013 e 2015). Pur non essendone iscritto, riconobbe al Movimento di Beppe Grillo il merito di aver denunciato nell’attuale fase storica l’impotenza del Parlamento Italiano.