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AMA Funerali Roma ricorda il giornalista e scrittore Eugenio Scalfari

Eugenio Scalfari

Eugenio Scalfari è morto a Roma il 14 luglio all’età di 98 anni. Il giornalista e scrittore è stato cofondatore del settimanale L’Espresso e fondatore del quotidiano la Repubblica.
Scompare uno dei più grandi giornalisti del novecento che unì con successo il ruolo di direttore di giornale e quello di imprenditore.
Eugenio Scalfari nacque a Civitavecchia il 6 aprile 1924. Dopo aver frequentato le scuole superiori al Mamiani a Roma si trasferì con la famiglia a Sanremo dove proseguì gli studi al liceo classico G.D. Cassini avendo come compagno di banco lo scrittore Italo Calvino. Da giovane fu convintamente fascista, posizione politica che abbandonò anche a seguito della sua espulsione dai GUF (Gruppi Universitari Fascisti) dovuta ad alcuni suoi articoli scritti contro gerarchi del partito.
Nel dopoguerra si avvicinò al Partito Liberale Italiano iniziando a lavorare presso la Banca Nazionale del Lavoro e collaborando con i settimanali Il Mondo di Mario Pannunzio e (poi) con L’Europeo di Arrigo Benedetto.
La svolta nella sua attività di giornalista avvenne nel 1955 con L’Espresso, di cui fu uno dei cofondatori. Il settimanale arrivò in cinque anni a superare il milione di copie vendute divenendo il punto di riferimento di quella borghesia liberal “espressione dell’Italia moderna che sognava un paese non più ingessato e baciapile”. https://www.repubblica.it/dossier/cultura/eugenio-scalfari/2022/07/14/news/eugenio_scalfari_simonetta_fiori-248070387/
A L’Espresso si affiancò il quotidiano la Repubblica, fondato da Eugenio Scalfari nel luglio 1975 ed uscito la prima volta nelle edicole il 14 gennaio 1976. Anche la Repubblica divenne il giornale portavoce della borghesia riformista.
Eugenio Scalfari qualche anno prima della nascita del “suo” quotidiano era stato un deputato socialista. Ora però guardava con interesse al nuovo corso del PCI di Berlinguer ed al Compromesso Storico con la Democrazia Cristiana. Il Partito Socialista Italiano, con l’arrivo di Bettino Craxi alla segreteria, divenne per la Repubblica il simbolo del malaffare in politica. Stessa posizione che il quotidiano di Eugenio Scalfari ebbe nei confronti di Silvio Berlusconi nella cosiddetta Seconda Repubblica. La durezza di queste posizioni pur provocando molte polemiche condizionò comunque la vita politica del Paese.
In queste ore stanno arrivando molti messaggi per ricordare Eugenio Scalfari. Tra questi quello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: “La scomparsa di Eugenio Scalfari lascia un vuoto incolmabile nella vita pubblica del nostro Paese. Fondatore de L’Espresso e de La Repubblica, che ha diretto per vent’anni, Scalfari è stato assoluto protagonista della storia del giornalismo nell’Italia del dopoguerra. La chiarezza della sua prosa, la profondità delle sue analisi, il coraggio delle sue idee hanno accompagnato gli italiani per oltre settant’anni e hanno reso i suoi editoriali una lettura fondamentale per chiunque volesse comprendere la politica, l’economia”.
La camera ardente sarà allestita nella sala della Protomoteca del Campidoglio. Venerdì 15 luglio verrà aperta al pubblico, dalle ore 16 alle 19.